mercoledì 28 dicembre 2011

Ferite d'amore

Eccoci di nuovo qui. Dopo due giorni di latitanza dovuti ai bagordi natalizi, mi sono rimessa al pc con l’intento di scrivere un post sulle mie letture natalizie, ma la mia attenzione è stata catturata dalla televisione che faceva da sottofondo alla mia mattina casalinga. Mia mamma, assidua fan di Forum, stava guardando l’ennesima puntata della trasmissione ed io non ho potuto fare a meno di concentrarmi su una delle cause di oggi: la storia di una donna vittima per anni di violenze domestiche che cerca di riappacificarsi con suo figlio che non l’accetta per il suo aver subito passivamente questo abuso. 
Non ho potuto fare a meno di pensare al dolore della violenza domestica, a  quanto sia illogico e ingiusto che il pericolo si generi nell’unico luogo nel quale bisognerebbe sentirsi al sicuro,ma soprattutto ho iniziato a riflettere sulle conseguenze, sui segni profondi tutto questo lascia nella persona che lo subisce,ma anche in chi la circonda.
Ora non voglio esprimere giudizi a riguardo, non è questa la giusta sede e forse non ne sono nemmeno in grado; il mio intento è quello di condividere con voi le mie riflessioni, le mie emozioni… poi chissà, magari anche qualcuno di voi a volte si è fermato a pensare a questa cosa. I telegiornali purtroppo ci raccontano spesso storie di questo tipo.
Ovviamente non dimentico che questo è un blog sui libri, perciò non potevo non associare a questo mio pensiero una lettura sull’argomento, che ho giusto terminato qualche giorno fa. 
Si tratta di una raccolta di poesie, uscita in Spagna meno di un mese fa –dovrete abituarvi alle mie incursioni nel mondo letterario spagnolo, perché saranno molto frequenti!!riserverò a un altro post le spiegazioni in proposito- dal titolo “Antologia de la herida” (Musa a las9, 2011)


L’autrice è Inma Chacón, scrittrice ora sulla cresta dell’onda in Spagna con il suo ultimo romanzo “Tiempo de Arena” (Planeta, 2011), del quale vi parlerò in un altro momento. Il suo nome è legato a quello della sua sorella gemella Dulce, anch’essa scrittrice, stroncata da un cancro nel 2003.
Una poesia vibrante, implicata socialmente, che tocca profondamente le corde dell’animo e che rispecchia perfettamente l’indole della scrittrice. Ho avuto modo di conoscere Inma in occasione di un mio viaggio a Madrid, nel settembre di quest’anno (lo confesso, l’unico scopo del mio viaggio era incontrarla) che mi ha aperto le porte della sua casa e del suo cuore. In lei ho trovato una donna forte, coraggiosa, decisa, ma allo stesso tempo di una rara sensibilità e dolcezza.   
 
Voglio condividere con voi le due poesie che mi hanno colpito maggiormente:

Hay dolores que marcan
                             
Hay dolores que marcan el cuerpo
para siempre,
se adhieren a la piel
y a la sombra de los ojos,
y reclaman su lugar
cuando no se les espera.

(Ci sono dolori che segnano il corpo, per sempre, aderiscono alla pelle e si riflettono nello sguardo, e reclamano il loro posto quando meno te l’aspetti)

Seguir adelante

Seguir adelante
no es negar el primer paso.
Avanzar
es mirar de otro modo,
es negociar las heridas,
para que no sean lastre,
sino impulso
para un paso más.

(Andare avanti non è negare il primo passo. Avanzare è guardare in modo diverso, è negoziare le ferite, perché non diventino zavorre, ma impulso per un altro passo).

Ho aggiunto una traduzione di servizio per ognuna, perché possiate godere pienamente dell’intensità delle parole della scrittrice. 
Ora non mi resta che augurarvi una buona lettura! e ricordarvi che commenti, pensieri e consigli sono assolutamente ben accetti.

4 commenti:

  1. La prima poesia "mi uccide" per quanto mi piace...brava Inma, una persona la cui conoscenza, al ripensarci, mi fa sorridere sempre...:-)

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  2. Cara, passa da me che c'è un meme che ti aspetta! :-)

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  3. è stato davvero un incontro indimenticabile... i primi due aggettivi che mi vengono in mente quando ci penso sono EMOZIONANTE e INCONSUETO!
    e poi...è stato bello condividere questa esperienza con te :-)
    voglio regalarti questi altri versi di Inma... questi mi hanno davvero "fatto male"

    DUELE
    Se me ha incrustado
    como hielo en la roca
    y me rompe desde dentro,
    desde el primer beso
    hasta la última caricia
    convertida en sangre.
    Y duele.
    Duele cuando me lo arranco.
    Cuando tiro de él,
    apenas sin fuerzas
    con las que levantarme.
    Cuando reniego de los pasos que no di,
    mientras se filtraba por cada uno de mis huecos
    para invadirme en silencio.
    No soporto pensar
    en los días y en las noches que no corrí,
    en los golpes que no esquivé,
    en los gritos que se ahogaron
    antes del llanto.
    Y duele que vuelva a ser agua.
    Que las heridas se abran
    para expulsar las agujas
    con las que me cosía la boca,
    esta boca que ahora es sólo mía
    y ha aprendido a gritar,
    pese a que duele.

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