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venerdì 10 febbraio 2012

30 Giorni di LIBRI!!

In questo gelido venerdì sera, in cui mettere il naso fuori casa è praticamente impossibile, ho deciso di rilassarmi un po' mangiando una bella fetta di tiramisù e dedicandomi al mio tanto trascurato blog.

Vagando per i vari blog in questi giorni sono venuta a conoscenza del giochino 30 LIBRI AL MESE (ecco qui il link) e come al solito non ho resistito alla voglia di partecipare!
L'impegno è di rispondere a una domanda al giorno dedicata al mondo della lettura per un mese... lo so che vista la frequenza con cui scrivo può sembrare una cosa impossibile, ma mi sono ripromessa di stupirvi e stupirmi :-)
Ora su, basta con le chiacchiere e partiamo con la prima domanda:

 IL TUO LIBRO PREFERITO

Difficilissimo sceglierne solo uno, ma scandagliando a fondo il baule della mia memoria letteraria direi che il primato va a una raccolta di poesie perché, nonostante tutto, la poesia ha sempre un posto privilegiato nel mio cuore. E parlando di poesia il mio primo, vero e unico grande amore è Federico Garcia Lorca (FuenteVaqueros 1898, Viznar 1936).


Il mio primo incontro con l'opera di questo grande scrittore a 16 anni fa, quando avevo dieci anni e vidi per la prima volta (in realtà credo che in Italia non ce ne siano state altre)  una mostra dei suoi disegni.
L'estasi dell'arte: il bambino, il folle, il poeta


Non so spiegare le ragioni della forte fascinazione che quelle immagini esercitarono su di me, ma da quel momento il desiderio di conoscere a fondo la persona che le aveva realizzate divenne sempre più forte. Fu così che nacque la mia passione per la lingua e la letteratura spagnola, che è il vero motore della mia vita. Mi regala emozioni, calore, mi trasporta in un universo culturale passionale e coinvolgente.
sogno d'amore tra libertà e prigionia










Ma non vi ho ancora parlato del mio libro preferito:
Il Libro de Poemas, la seconda opera poetica di Lorca, composta tra il 1918 eil 1920, in cui il poeta documenta il suo grande amore per il canto e la vita. Dialoga con il paesaggio e con gli animali, facendo affiorare le sue inquietudini.
Note di nostalgia, di angoscia e di protesta modulano la pena che si insidia nel cuore del giovane Federico, riflettendo l'incertezza del distacco dalla fase adolescenziale.
Dice la sera: “Ho sete d’ombra”
Dice la luna: “Io ho sete di stelle!”
La fonte cristallina chiede labbra,
sospiri chiede il vento.
Io ho sete di aromi e di risate.
Sete di canti nuovi
Senza lune ne gigli,
e senza amori morti.
Un canto mattutino per cui tremi
La quiete dei ristagni
Dell’avvenire. E colmi di speranza
Sia le onde che le melme.
Un canto luminoso e sereno,
pieno di pensiero,
vergine di tristezza e di angosce
e vergine di sogni.
E senza carne lirica che colmi
di risate il silenzio.
(Uno stormo di cieche colombe
lanciate al mistero)
Canto diretto al cuore delle cose
e all’anima dei venti
e che riposi infine nella gioia
del cuore eterno.

E con i versi della mia poesia preferita vi lascio augurandovi una buona lettura e una splendida notte!